Come funziona la Tassa sulla Fortuna, la nuova tassazione sulle vincite al gioco
Ci sono solo due cose sicure nella vita, e una di queste sono le tasse… anche sulle vincite al gioco, quando si parla di Tassa sulla Fortuna.
Se abbiamo la fortuna di vincere ai nostri giochi preferiti, che siano online, in un casinò legale, sala scommesse o simili, queste vincite saranno infatti sempre sottoposte a tassazione.
Ma come funziona questa tassazione sulle vincite? Il discorso è un po’ articolato, perché molto dipende dal gioco e dall’importo vinto.
Lotto, 10 e Lotto e Million Day
La Tassa sulla Fortuna per questi giochi è azzerata per vincite pari o inferiori ai €500. Superata questa soglia, l’aliquota varia a seconda del gioco specifico.
Nel caso del Lotto e del Million Day la tassa ammonta all’8%, mentre per il 10 e Lotto invece è pari all’11%. Entrambe le percentuali vanno calcolate sulla parte eccedente i €500, e vengono detratte direttamente alla fonte.
Questo significa che le vincite non devono essere dichiarate nel 730, in quanto ciò che riceveremo sotto forma di vincita sarà già al netto delle tasse.
Per fare un esempio, su una vincita al Lotto da €700 le tasse saranno dell’8% sulla parte eccedente i €500, ovvero l’8% di €200 = €16. Vuol dire che al momento di ricevere il premio, questo ammonterà a €684.
SuperEnalotto e Gratta e Vinci
Anche per Gratta e Vinci e SuperEnalotto si applica la Tassa sulla Fortuna, con un sistema simile a quello già descritto per il Lotto.
I primi €500 vinti sono completamente esentasse, mentre tutta l’eccedenza viene tassata al 20%. Non fanno eccezione i maxi-jackpot milionari.
Anche in questo caso, non c’è necessità di dichiarare le vincite al gioco in quanto gli operatori di gioco fungono sostituto d’imposta, e i premi verranno accreditati già al netto delle tasse.
Lotteria Italia, l’unica eccezione
All’inizio dell’articolo abbiamo detto che le vincite saranno sempre sottoposte a tassazione. Come vuole il più tradizionale dei motti popolari, esiste una eccezione che conferma la regola.
Si tratta della Lotteria Italia, unico gioco esente dalle tasse. I fortunati vincitori di un premio alla Lotteria Italia, infatti, riceveranno la somma totale senza alcuna decurtazione.
Scommesse e casinò online
La regolamentazione per quanto riguarda scommesse e casinò online fa testo a parte. Una volta esisteva una flat tax del 12%, ma la nuova tassazione sulle vincite complica leggermente le cose.
Anche in questo caso la Tassa sulla Fortuna si applica solo sulla parte eccedente i €500 (tutte le vincite inferiori sono esentasse), poi si divide in due scaglioni:
- 15% per vincite da €501 a €1.000;
- 25% da €1.001 fino a 10 milioni di euro.
Vincite al gioco, vanno inserite nella dichiarazione dei redditi?
Tutta la gestione del comparto legale di giochi e scommesse in Italia (e quindi anche la loro tassazione) passa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (abbreviata ADM, ex AAMS). Ricordiamo, infatti, che eventuali piattaforme di gioco che accettano giocatori italiani senza disporre di regolare concessione rilasciata da ADM sono da considerarsi illegali e pericolose.
Stando alla normativa vigente in materia, gli operatori di gioco fungono da sostituto d’imposta, e si occupano quindi di versare le imposte dovute prima di assegnare la vincita netta al giocatore.
Per questo motivo non è necessario includere le proprie vincite nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia, è buona prassi conservare le ricevute delle vincite in modo da poter giustificare la provenienza di queste somme di denaro, soprattutto in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Infine, le vincite ottenute su piattaforme o sedi non autorizzate dall’ADM andrebbero dichiarate nel 730 alla voce “redditi diversi”, ma va detto che questo scenario equivarrebbe a un’autodenuncia. Giocare su piattaforme non autorizzate è infatti un’attività illegale, punibile con una multa fino a 516 euro e fino a tre mesi di reclusione.
Tassazione sulle vincite nei casinò all’estero
Chiudiamo parlando delle vincite nei casinò fisici situati all’estero: si tratta di un caso a parte, in quanto queste non sono ovviamente delle sale autorizzate dallo Stato italiano, ma allo stesso tempo giocarvi non costituisce reato.
Qui è importante distinguere quindi tra i casinò che si trovano all’interno dell’Unione Europea, e casinò delle aree extra-UE.
Le vincite avvenute nei casinò appartenenti all’Unione Europea godono di esenzione fiscale da parte dell’Italia, grazie agli accordi contro la doppia imposizione. Le vincite ottenute nei casinò situati all’interno dell’UE sono già state tassate nel paese d’origine, al pari della nostra normativa nazionale.
Se un giocatore esce vincente da un casinò al di fuori dello Spazio Economico Europeo (SEE), invece, deve dichiarare le proprie vincite alla voce “redditi diversi” e pagare le relative imposte.
Bisogna prestare attenzione però a quei paesi esonerati dalla doppia tassazione. Ricordiamo il caso di un giocatore che è uscito vincente da un casinò del Principato di Monaco e che ha presentato ricorso basandosi sulla disparità di trattamento tra le vincite nei casinò italiani e quelle di altri paesi.
I giudici della Cassazione hanno spiegato però che il Principato di Monaco non era compreso nell’ambito territoriale dell’esonero delineato dalla Legge 7 luglio 2016, n. 122, e quindi le vincite realizzate in tale territorio erano soggette a tassazione secondo l’aliquota vigente.
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